Quali sono le potenzialità di internet?

"Internet è una sfida per la comprensione delle sue potenzialità, una sfida che dobbiamo accogliere con creatività. E lottare per la sua sostanza di progresso e libertà"

Internet nella società odierna svolge un ruolo fondamentale, ci accompagna ormai mano nella mano tutti i giorni nelle nostre azioni quotidiane da quelle più complesse a quelle più semplici. 

Quanto è importante internet oggi? Quali sono le sue potenzialità? Come viene detto nella citazione è importante capire le sue potenzialità perché non è cosi scontato. Cercare di capire le capacità sfruttando la nostra creatività. Perché è difficile da capire quali sono le potenzialità di internet? Partiamo da una definizione. Internet significa letteralmente dentro la rete (inter-net), da questa definizione possiamo già paragonare internet a un grande contenitore pieno di informazioni e proprio perché può essere paragonato a un recipiente colmo è importante capire le potenzialità per poterlo sfruttare al meglio e con consapevolezza cosi da non essere intrappolati nella sua rete. Nella citazione si parla anche di progresso e libertà temi che mi hanno particolarmente colpita  in quanto internet è uno strumento che può effettivamente avere degli effetti positivi di progresso ed evoluzione sulla nostra società per esempio abbiamo avuto grandi cambianti nella musica, nell'editoria, negli acquisti in negozi ma soprattutto ci sono stati cambiamenti  dal punto di vista antropologico. Con l'avvento di internet fondamentale diventa la soggettività, basti pensare ai social network, in cui la soggettività e la libertà sono punti fondamentali. Altra frase contenuta nell'articolo molto importante per me è "bisogna essere trasmettitori di informazioni, non semplici utenti" con questa citazione si spiega come effettivamente la soggettività e anche la creatività emergono con internet.  

Altro tema che mi ha colpito all'interno dell'articolo (tema che è stato trattato anche a lezione) è che Google può essere paragonato a Dio, in quanto entrambi sono onniscienti, infiniti, onnipresenti ed entrambi ci ascoltano. Entità che posso essere paragonate facilmente in quanto possiedono caratteristiche simili. Questo ci fa capire come internet è sempre di più parte integrante delle nostre giornate cosi come lo è Dio. 


Link articolo: left.it/2019/11/08/io-e-internet-breve-storia-della-rete-da-arpanet-ai-nostri-giorni-seconda-parte/ 



Walter Tocci e Paolo Arsena 


Walter Tocci 

Walter Tocci, laureato in fisica e in filosofia, ha svolto diversi incarichi nell'amministrazione Comunale di Roma in particolare è stato Presidente del V Municipio della capitale, consigliere comunale e successivamente vicesindaco nella giunta di Francesco Rutelli, è stato assessore alla mobilità e proprio in quel periodo che ha impostato la strategia della "cura del ferro" potenziando il trasporto pubblico di Roma, infine è stato senatore e parlamentare. 


Sono molte le su pubblicazioni che riguardano diversi campi di interesse, dalla teoria politica all'educazione fino alla ricerca scientifica. Il settore delle politiche urbane e della mobilità è stato particolarmente studiato da Tocci, tra gli scritti che trattano questo tema troviamo: "Roma che ne facciamo delle trasformazioni urbanistiche degli anni Ottanta" (Editori Riuniti 1993); "L'insostenibile ascesa della rendita urbana" (Democrazia e diritto, n.1, 2009), "Avanti c'è posto. Storie e progetti del trasporto pubblico a Roma" (Donzelli, 2008); "Paesaggi in trasformazione" (Editrice Compositori, 2014) e "Traffico e ingorghi mentali" (Il Mulino, Bologna, n.2, 2002).


Che cosa è la "cura del ferro"?


La cura del ferro è un piano di sviluppo, impostato da Walter Tocci, della rete dei trasporti pubblici risalente al 1993 in cui vengono date delle soluzioni per risolvere le problematiche del traffico che affliggono la città metropolitana di Roma. Tutti sappiamo come la mobilità della città che viene sfruttata da residenti e ha gravi problematiche. La proposta di Tocci denominata Metrebus 3x3 prevedeva la realizzazione di tre passanti ferroviari regionali che scambiavano con tre metropolitane urbane. Varie furono le operazioni: fu messa in servizio e poi potenziata la linea FR1 da Fara Sabina a Fiumicino, grazie al giubileo fu realizzato il tratto da Bracciano ai Castelli e infine fu realizzato il passante tra Guidonia e Civitavecchia. L'obiettivo principale di queste operazioni du quello di recuperare il patrimonio ferroviario di cui la città di Roma è dotata andando ad evitare di andare a realizzare nuovi tratti. Questo programma funzionò fino a quando il sovraffollamento delle linee divenne un problema. 


"Oggi avremo sicuramente le opportunità per riprendere e sviluppare questo schema" dice Walter Tocci ad Ar Magazine.


Realizzata la rete dell'Alta Velocità il traffico nazionale è diminuito lungo la via tirrenica per Napoli, la ferrovia che collega la capitale con Formia potrebbe diventare una grande metropolitana regionale che permetterebbe uno sviluppo dell'area pontina invece l'amministrazione si è concentrata soprattutto sull'autostrada pontina andando a non risolvere il problema dell'afflusso. 

Il tema dei passanti ferroviari acquisisce una particolare rilevanza se viene riferita alla rete metropolitana. La linea C svolge un ruolo fondamentale in quanto è stata pensata come un elemento che connette la periferia orientale, la metro C diventa un asse che unisce l'area nord e diventa un elemento che connette le già esistenti metro A e B. I punti salienti del progetto di Tocci erano sicuramente quello di andare a realizzare le stazioni metropolitane a circa trenta metri di profondità per evitare il problema dei resti archeologici, di realizzare la metro D ( da Salario fino all'Eur ) e ampliare la linea A e B. I resti archeologici possono diventare delle opportunità e non delle difficoltà per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione delle linee metropolitane. Altro tema trattao da Tocci nel piano è quello del sistema tramviario. Si possono andar a realizzare tre centrali che svolgono un ruolo importante nelle aree romane non servite dalla rete metropolitana. L'integrazione tra la rete tramviaria, metropolitana e ferroviaria migliorerebbe il trasporto urbano. Operare sulla rete tramviaria permetterebbe di riqualificare e ripensare lo spazio urbano, infatti, con questa operazione la città potrebbe acquisire una nuova immagine. 


Metrebus 4x4x4 


Secondo Tocci il programma Metrebus 3x3 potrebbe avere un'evoluzione, infatti, si passerebbe ad una rete Metrebus 4x4x4 costituita da quattro passanti ciascuna mobilità di trasporto ( ferroviaria, metropolitana e tramviaria). Potrebbe sembrare un progetto molto ambizioso e irrealizzabile ma per poterlo realizzare alla base deve esserci un progetto infatti importante per Walter Tocci è la progettazione prima di fare delle scelte. Oggi giorno si inizia a progettare dopo aver ottenuto i fondi e questo comprometterebbe tutta la progettazione.

Link articoli: waltertocci.blogspot.com/2015/04/ancora-la-cura-del-ferro.html ,www.ar-architettiroma.it/ar-archivio/archivio/153-ar-177-interviste/578-walter-tocci-la-cura-del-ferro.html 

Immagine: gestalten.com/blogs/journal/secret-tips-traveling-lisbon 

Domanda: Un tema dibattuto negli ultimi mesi è sicuramente quello del PNRR (Piano di Ripresa e Resilienza), piano che è stato avviato dalla Commissione Europea per rilanciare le economie e risanare i danni causati dalla pandemia Covid-19. Molti sono i finanziamenti che consentono di trasformare il volto della città. Roma Capitale considera il PNRR come un importante vettore di accelerazione del processo di trasformazione. Il PNRR costituisce uno strumento fondamentale per migliorare il trasporto pubblico di Roma Capitale rendendolo più moderno e sostenibile infatti sono stati stanziati circa 526 milioni di euro e circa 19 progetti finanziati. Tra i progetti finanziati quelli che riguardano il trasporto troviamo: nuovo acquisto di circa 411 bus elettrici, realizzazione di circa 15 nuove piste ciclabili e rafforzamento della rete tramviaria in particolare la linea Termini-Vaticano-Aurelio. Cosa pensa di questi progetti finanziati? Potrebbero migliorare il volto della città? Ci sono secondo lei delle operazioni da finanziare più urgenti?


Paolo Arsena


Paolo Arsena è un architetto che vive a Roma, dove si occupa di progettazione alle diverse scale all'interno del suo studio "Arsena Architettura" che gli ha permesso di sviluppare un progetto complesso come Metrovia.


La rivoluzione delle Mobilità di Roma


Metrovia è un progetto che vuole rivoluzionare la capitale italiana, portando Roma al livello delle più grandi realtà europee grazie ad una rete integrata su ferro. Roma ha vaste dimensioni, perciò un progetto non può avvalersi solo di scavi, sia per i costi ingenti, che per le qualità storico-artistiche; quindi una soluzione "di superficie" risulta conveniente. Le 4 Metropolitane sotterranee (ancora in fase di realizzazione) verrano supportate da 6 linee di metropolitane di superficie che riutilizzeranno tracciati ferroviari esistenti. 

La chiusura dell'anello ferroviario verrà tradotta con una linea circolare urbana chiamata M0, affiancandosi inoltre 13 linee suburbane. 

Le linee Tram saranno rinnovate, passando da una realtà lenta e arretrata, ad una moderna fatta di velocità, regolarità ed efficienza grazie aò sistema ERTMS HD che riudurrà lo spazio fra due treni, aumentando la capacitò dell'infrastruttura. 


L'utilità del progetto


I vari problemi che avvolgono Roma rendono difficili i suoi sviluppi futuri poiché i finanziatori non si fidano di attuare investimenti su una realtà difficile, dove turisti non hanno fruibilità e i cittadini non vivono bene. 

Basti pensare che il trasporto pubblico a Roma è usufruito soltanto da circa il 20% della popolazione, e cioè la metà delle altri capitali europee.

La realtà di Roma è frammentata, con un espansione verso le periferie che rende sempre più diffcile risolvere il problema della mobilità. 

L'obiettivo è quello di mantenere e controllare la popolazione entro i confini urbanu attraverso una rete del ferro che possa avere un sistema capillare che vada a ricucire i deficit della mobilità. 

Un'analisi che è stata fatta da Metrovia è quella relativa alla "densità metroviaria urbana" che calcola quanti chilometri di una rete su ferro sono in funzione per ogni Km2; e si nota come Roma sia agli ultimi posti, una relatà arretrata che dovrebbe prendere esempio da Monaco, Rotterdam, Madrid, Berlino, dove la rete su ferro è ben attrezzata e funzionale. 

Un altro problema è quello relativo ai mezzi su gomma, che sono 64 ogni 100 abitanti, mezzi che inquinano la qualità dell'aria costringendo la Corte UE a sanzionare Roma. Il progetto si propone di spostare la mobilità dalla gomma al ferro, in modo tale da ridurre le emissioni di Co2. 


I nuovi Metrotram 


I Metrotram sono dei tram veloci ad alata efficienza dove la puntualità, capienza ed efficienza consentono di collegare un sistema innovativo alla rete metropolitane. La scelta dei Metrotram è da considerarsi più valida rispetto agli autobus per una questione di capienza, ma soprattutto ambientale, infatti essi non inquinano. I Metrotram sono in grado di fornire il servizio in autonomia rispetto al traffico su gomma evitando accumuli di auto, e inoltre è più adatto per viaggiare in una corsia protetta. Essi sono gestiti da un sistema tecnologico avanzato (UTC) Urban Traccic Control in qui viene data priorità semaforica agli incroci migliorando i tempi di percorrenza, fornendo rapidità con attesa non superiore a 4 minuti.

I tracciati vengono disposti a partire da un'analisi dell'esistente dove le linee preesistenti vengono ripensate, prolungate e modificate per ottenere una capillarità del sistema abbattendo una parte dei costi di realizzazione. 


Tempi e costi 


I primi interventi potranno realizzarsi entro 5 anni con la costruzione di nuove metropolitane e metrotram prioritari di progetto; invece la Metropolitana di superficie si potrà completare in 10 anni procedendo per 3 fasi successive e vedendo la realizzazione anche della maggior parte dei metrotram. Per completare l'intero sistema occorreranno 20 anni dove si da priorità prima agli interventi di superficie, e poi alle estensioni ipogee. L'intero progetto prevede 7,3 miliari per le meropolitane (senza calcolare le estensioni ipogee) e 4,5 miliardi per i metrotram.


Link sito: metroviaroma.it/ 


Ricerca D'Addezio-Di santo

Crisi e modernità

Cosa si intende per crisi? E per modernità?


Secondo il dizionario Treccani, viene definita crisi come "stato di forte perturbazione nella vita di un individuo o di un gruppo di individui, con effetti più o meno gravi: attraversare un momento particolarmente difficile, in situazione di grave difficoltà ". Viene anche definito dalla Treccani come termine per indicare "uno squilibrio traumatico e poi, più in generale, uno stato più o meno permanente di disorganicità, di mancanza di uniformità e corrispondenza tra valori e modi di vita. In senso più concreto, ogni situazione, più o meno transitoria, di malessere e di disagio." 


Con il termine modernità si intende, secondo la Treccani, "carattere di ciò che appartiene ai tempi più recenti. Riferito a persone o a manifestazioni, indica adesione allo spirito e al gusto dei tempi, e quindi all'originalità ed emancipazione della tradizione". Secondo la Treccani quindi con il termine moderno si intende tutto ciò che non è antico. Il termine moderno può avere diverse accezioni in base al contesto nel quale viene utilizzato. Per esempio il termine moderno può essere utilizzato per descrivere una fase storica. Secondo gli storici l'era moderna parte da due avvenimenti storici molto importanti: il 1945 con la conquista dell'America oppure dopo la Rivoluzione francese. Con questo termine si può intendere un cambiamento o evoluzione da un momento di crisi. 


Dalla crisi alla modernità


Il concetto di modernità inteso come evoluzione di un momento di crisi ha sempre caratterizzato le società di ogni epoca. La crisi diventa una tappa quasi obbligatoria per la società. Per esempio si cerca di superare la Seconda Guerra Mondiale attraverso la modernità basti pensare per esempio alla creazione della macchina Turing, capace di decifrare tutti i messaggi dell'esercito tedesco, altro esempio più vicino a noi è sicuramente quello del Covid-19. Da questa crisi ci sono stati grandi cambiamenti per esempio la nascita dello smart-working, la creazione dell'App Immuni oppure dello sviluppo della consegna a domicilio. Per quanto riguarda la pandemia, essa ha portato grandi cambiamenti anche nella progettazione architettonica. Sicuramente una delle crisi principali che risente la nostra società è  quello dell'inquinamento globale e grazie allo sviluppo tecnologico si sta cercando di migliorare la situazione ormai molto grave. 


La bomba atomica come una modernità negativa 


Prima della Seconda Guerra Mondiale l'atomo era stato studiato per creare energia, durante la seconda guerra mondiale diventa un elemento distruttivo. 

Robert Oppenheimer viene considerato il padre della bomba atomica sganciata durante la Seconda Guerra Mondiale sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Il fisico nel dicembre del 1938 scopre la fissione nucleare e capisce che potrebbe essere utilizzata come arma. Se da un lato la bomba atomica si può considerare come una grande evoluzione e quindi si può parlare di modernità nel campo della fisica quantistica, dall'altro tutti sappiamo come questa modernità ha avuto e potrebbe avere effetti distruttivi per l'intera umanità. Consiglio la visione del film Oppenheimer (2023) diretto da Christopher Nolan. Nel film si evincono entrambi questi aspetti, modernità e pregresso da un lato e distruzione e mortalità dall'altro. E' interessante capire come da un momento di crisi come la Seconda Guerra Mondiale, c'è stata un'evoluzione nella fisica che però si è trasformata in qualcosa di negativo.  


Trailer film: www.youtube.com/watch?v=AByfwXr_JXs 


Crisi e modernità in architettura


La Seconda Guerra Mondiale, può essere considerata come la più grande crisi del XX secolo. Come già detto precedentemente, spesso da un momento di crisi si arriva a un grande cambiamento e quindi ad una grande rivoluzione. Nel caso dell'architettura abbiamo, nel secondo dopo guerra, il progetto INA CASA. L'obiettivo di questo progetto era quello di recuperare storicamente e socialmente il territorio italiano massacrato dalla guerra. Il progetto prevedeva la realizzazione di edilizia pubblica, in particolare, l'obiettivo era quello di realizzare micro città all'interno delle grandi città autosufficienti dove concetti di bene e comunità erano al centro. Le INA-CASA sono oggi riconoscibili perchè presentano uno stile ben riconoscibile cioè stile neorealistico e soprattutto perchè possiedono delle targhe in ceramica policroma poste sulle facciate. Tali targhe erano state disegnate da grandi artisti. Dal punto di vista architettonico abbiamo un grande cambiamento perchè nasce una nuova tipologia edilizia e un nuovo concetto di architettura collettiva.


Via dei simboli 

 “È avvenuto che il mondo, e per gli architetti se ne stanno rendendo conto, è mutato e che siamo nell’epoca dell’informazione, nel pieno della Rivoluzione Informatica. E l’epoca informatica funziona non più per messaggi assertivi, causa effetto, ma per messaggi metaforici, traslati. Un edificio non è più buono solo se funziona ed è efficienta, ma insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più”

 

In questo articolo il Prof. Antonino Saggio propone una riflessione sull’architettura e la metafora che è legata ad essa. Partendo dalla citazione presa in esame viene sottolineato come il ruolo dell’architettura della Terza Ondata non deve essere solamente legato al concetto di funzione e quindi non deve avere necessariamente un ruolo di macchina ma deve poter parlare, dialogare con chi la guarda o utilizza.

Jorn Utzon è un architetto danese che ha operato nella metà del ‘900. Nel 1956 realizza la Sidney Opera House che diviene un vero e proprio simbolo. Il concetto di simbolo entra in contrasto con il Movimento Moderno che aveva alla base un concetto fondamentale cioè che la forma e la funzione dovevano essere legate da un principio. Il Movimento Moderno, cioè gli architetti del CIAM, si discostano dall’idea di un’architettura capace di esprimere un valore simbolico. Ricordiamo la frase celebre di Franl Llyod Wright, l’architetto disse “a noi non interessano i monumenti”. Infatti, la parola monumento era usata per indicare un’architettura che esprimeva la potenza di uno Stato e quindi esprimeva un messaggi0.  Utzon riesce a porsi in contrasto con il movimento moderno per alcuni motivi: il primo perché era un architetto nordico molto legato al concetto di monumento in quanto risulta essere un oggetto che esprime il legame tra uomo e natura, il secondo è che Utzon lavora con Aalto che aveva come concetto cardine della sua poetica quello che l’architettura doveva comunicare oltre che rappresentare, il terzo motivo è che ponte l’attenzione sulle forme naturali e sul movimento. Secondo Utzon, l’architetto deve interessarsi a temi sociali, l’uomo così diventa il concetto chiave delle architetture di grande e piccola scala. La Sideny Opera House può essere considerata il primo simbolo dell’architettura moderna perché può essere definita come un “monumento per la collettività” che guarda al resto del mondo. Molto importante quindi diventa il tema della collettività e dell’importanza che le architetture hanno sulla società. Gehry realizza il Guggenhem di Bilbao che diventa anche esso simbolo dell’architettura contemporanea. Perché diventa un simbolo? La sua architettura diventa simbolo non solo perché si inserisce in un contesto che riesce ad acquisire di nuovo una qualità urbana ma anche perché riesce ad esprimere un messaggio. Quindi l’architettura in questo caso può essere paragonata ad un’opera d’arte capace di esprimere un messaggio. Un edificio non è migliore di altri perché funziona ed è efficiente e funziona come “una macchina perfetta” ma deve essere un “oggetto” che deve poter esprimere e deve poter suscitare una sensazione. La comunicazione e quindi la metafora diventa il primo strumento della progettazione. Per me è fondamentale la commistione tra questi due concetti cioè che l’edificio deve essere una macchina funzionante ma deve allo stesso tempo comunicare e quindi esprimere un messaggio.


Link articolo: architettura.it/coffeebreak/20001215/index.htm 

Link lezione: www.arc1.uniroma1.it/saggio/Didattica/Cad/2023-24/LEZ/3/index.htm 

Playtime 

Mi sembrava interessante condividere un film di Jacques Tati del 1967 perchè si lega al concetto di modernità e crisi trattato a lezione.  Si tratta di un film comico in cui viene trattato il tema del  pregresso sia dal punto di vista tecnologico (dei macchinari), sia dal punto di vista dell'architettura (nuovo linguaggio architettonico) e di come la società risulta essere spaesata da questo cambiamento. 

Link trailer: youtu.be/zrYB8hgyq4s?si=fEi_gSXj_v27jYhs 

L'archittetura tra analogie e metafore

Prendendo spunto dal testo di approfondimento "La mente del progetto- l'analogia e la metafora nell'architettura e nel design" di Matteo Zambelli, ho deciso di porre attenzione su questo argomento.

Il tema trattato maggiormente  nel seguente testo è l'analogia usata in architettura, tema che caratterizzano fortemente l'architettura e il design. Il libro è diviso in circa sei parti e ogni parte tratta di un tema ben preciso come quello dell'analogia e della metafora, come il tema della scomposizione, del diagramma, sovrapposizione e accostamento. L'architettura della Terza Ondata essendo soggettiva, usa un linguaggio metaforico. 

L'analogia, è una figura retorica che (dal greco analoghia, relazione di somiglianza o uguaglianza) che partendo da una similitudine tra due elementi, abolisce il termine che introduce il paragone e passa dal rapporto di a quello di uguaglianza vera e proprio. (library.weschool.com/definizione/analogia.html#:~:text=Figura%20retorica%20(dal%20greco%20analogh%C3%ACa,di%20uguaglianza%20vera%20e%20propria.). Le analogie possono essere di tipo fisico come (analogie strutturali, meccaniche, organiche o analogie culturali). Per realizzare le opere architettoniche molto spesso si è utilizzato questa metodologia progettuale, cioè gli architetti prendono spunto da "enormi archivi", mentali o fisici come immagini, fotografie, schizzi come strumento per nuovi stimoli.  

Alcuni esempi di architetture note in cui viene utilizzata questa metodologia progettuale:

Villaggio olimpico, Barcellona, Frank Gehry. Com'è possibile vedere l'edificio richiama chiaramente la forma di una balena. 

Città delle Arti e delle Scienze, Valencia, Santiago Calatrava. 

Silodam, Amsterdam, MVRDV

Zeebrugge Sea Terminal, Porto di Zeebrugge (Blegio), OMA

In architettura possiamo trovare molti esempi di somiglianze letterali tra edifici ed oggetti. Per fare un'estremizzazione mi sembrava molto interessante fare un collegamento con una ricerca che si è poi trasformata in un libro del 1972 in cui il valore al "simbolismo dell'architettura" diventa il fulcro della ricerca stessa ed è "Learning from Las Vegas" scritto da Robert Venturi e Denise Scott Brown. La ricerca ha come obiettivo si studiare il simbolismo e non solo nella città di Las Vegas, si tratta di un libro in cui vengono trattati anche il tema degli spazi urbani, delle forme ed il linguaggio simbolico nell'era post-moderna. Molto importante anche il tema della comunicazione e come l'architettura svolge un ruolo fondamentale per comunicare. All'interno del libro si pone attenzione sull'immagine, mettendo in risalto come l'architettura si basa sulla percezione e sulle esperienze emotive. Avvicinandoci al tema di questo approfondimento, vediamo che gli autori dividono due principali manifestazione dell'architettura di Las Vesag degli anni '70. Troviamo gli edifici "PAPERA" in cui i sistemi architettonici di spazio, struttura e programma sono sommersi e distorti da una forma simbolica abbiamo "SHED DECORATO" in cui i sistemi di spazio e la struttura sono al servizio del programma stesso. 

Domitilla Dardi, curatrice per il design del MAXXI, ha tenuto una ricerca chiamata "Architettura Parlante" in cui ha trovato una serie di riferimenti di un'architettura ha somiglianze letterali con oggetti reali. (per vedere la sua ricerca www.instagram.com/domitilladardi/ )

Anche la metafora viene utilizzata come strumento progettuale. Cos'è la metafora? "La metafora è invece una figura retorica che viene definita come un processo linguistico espressivo che si basa su una similitudine sottintesa, ossia un rapporto analogico per cui i vocaboli sono usati per esprimere un concetto diverso da quello che esprimono". Vengono distinte le metafore tangibili e le metafore non tangibili, le prime sono caratterizzate da idee, concetti e qualità, quelle non tangibili si riferiscono ad aspetti visivi. 

Link libro: http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Didattica/Supporti/ZambelliMetafora.pdf

Link lezione: www.arc1.uniroma1.it/saggio/Didattica/Cad/2023-24/LEZ/3/index.htm 

Nuove sostanze- L'informatica e il rinnovamento dell'architettura 

"Quella della società industriale cercava di dimostrare la bontà del prodotto attraverso le sue caratteristiche, quella della società dell'informazione invece trasmette "una narrazione" una storia del prodotto, dando assolutamente per scontato che il prodotto funzioni. In un caso il messaggio tende ad essere oggettivo nell'altro soggettivo e sostituisce ai meccanismi certi della "causa ed effetto" le immagini dinamiche e polidirezionate delle figure retoriche."

Il tema principale di questo scritto del Professore Antonino Saggio è quello dell'innovazione che l'architettura sta vivendo e vivrà nella Terza Ondata. Si stanno sviluppando nuove sostanze e ovviamente con esse abbiamo la nascita di  nuove crisi e opportunità. Come già accennato nelle lezioni, l'informazione è al centro della Terza Ondata, questo è un fenomeno che sta cambiando completamente la società e le varie discipline: per esempio nell'urbanscape abbiamo una nuova concezione di città rispetto alla città degli anni '60-'70, il paesaggio, la comunicazione e il sistema dello spazio. 

Tema a cui porgo attenzione è sicuramente quello della comunicazioni. L'architettura aderisce a nuovi duelli di comunicazione. Pensiamo alla pubblicità durante la rivoluzione industriale in cui i messaggi erano oggettivi a differenza dei messaggi pubblicitari della Terza Ondata in cui al centro del messaggio non viene posto il prodotto industriale, ma viene generata una narrazione della storia del prodotto. Sicuramente il tema della comunicazione e  in architettura e di come essa viene comunicata è molto interessante. Nella Seconda Ondata l'edificio per esempio veniva presentato come una "macchina" che doveva funzionare. Quindi al centro del progetto veniva messo l'idea che forma e funzione dovevano essere legati. La rappresentazione con cui l'architettura veniva presentata alla società era piuttosto oggettiva in cui il messaggio comunicativo era indirizzato a poche persone, come appunto persone del settore. Nella Terza Ondata, era della soggettività, l'edificio viene presentato alla società tramite una vera e propria narrazione, capace di mettere al centro non solo l'edificio in se ma anche il contesto e lo spazio come viene percepito e il nuovo contesto che genererà nel momento in cui verrà costruito. 

Vediamo alcuni esempi di comunicazione dell'architettura nella Terza Ondata: 


In questo video lo studio BIG, presenta un proprio progetto non mettendo al centro l'edificio in se, ma quello che può generare l'edificio. 

Link video: youtu.be/aR28ZmqumKk?si=ofTyulNgLb0xJ6jl 

Altro esempio in cui il video diventa uno strumento per comunicare l'architettura e in cui l'architettura viene comunicata tramite una vera e propria narrazione è 425 Park Avenue, New York, Foster.  

vimeo.com/401020740 

Altro esempio di BIG, in cui invece di utilizzare il video per poter comunicare un progetto, utilizzano lo strumento del fumetto. (Fumetto pubblicato nel 2009, Yes is more)

Gehry digitale: Resistenza materiale. Costruzione digitale- Bruce Lindsey 

Bruce Lindsey- "Gehry Digitale. Resistenza materiale. Costruzione digitale (La rivoluzione informatica), Italia 2002. Testo e immagine (Universale di Architettura, n108) Prefazione di Antonino Saggio. 

Sopra modelli CATIA. Al centro: costruzione in fibre di vetro. In basso: Guggenheim Museum New York, rendering dell'installazione, modello CATIA con struttura. 

Bruce Lindsey, è un artista e architetto che ha una profonda attenzione per gli strumenti digitali e decide di descrivere in questo libro l'organizzazione dello studio e del lavoro di Gehry. L'autore sottolinea la grande importanza che l'informatica svolge nel momento progettuale. Lindsey nota come l'informatica sta cambia profondamente il modo in cui sono concepiti gli edifici e come l'architetto ha sempre un ruolo rilevante durante l'iter progettuale. 

 

Lindesy descrive accuratamente come i progetti di Gehry sono ottimi esempi di sperimentazione dei materiali e di tutto il percorso progettuale che c’è dietro ogni opera dell’architetto. L’autore descrive il passaggio dalla strumentazione tradizionale utile alla progettazione a quella più innovativa e di come i programmi informatici di disegno tridimensionale siano i discendenti dei metodi “lofting” e “setting out. Il lofting è un particolare metodo che veniva utilizzato per la costruzione di canoe costituita da assi di legno. Il termine descrive un metodo per serviva per disegnare linee curve in scala reale. Il setting out, metodo simile al lofting, prevedeva invece la realizzazione di disegni dei modelli in scala reale su lastre di zinco.

Sopra: lofting della sagoma di un'imbarcazione. In basso: modello CATIA del Guggenheim Museum di Bilbao 

La prima opera di Gehry in cui viene utilizzata una nuova strumentazione è Il Villaggio Olimpico di Barcellona in cui viene utilizzata una workstation CATIA e grazie all’utilizzo di questo nuovo macchinario viene progettato dal rivestimento alla struttura. La vera transizione tra la procedura tradizionale del disegno bidimensionale all’utilizzo di modelli avviene con la realizzazione del Guggenheim di Bilbao in cui vengono utilizzati tradizionale per un primo sviluppo e successivamente viene utilizzato un modello digitale prodotto con CATIA. Gli strumenti digitali diventano gli elementi cardine dell’architettura di Gehry, caratterizzata da movimento e vibrazioni. Le architetture di Gehry somigliano sempre di più ai suoi schizzi preliminari.  

 

L’utilizzo di una nuova strumentazione tecnologica ha permesso una grande evoluzione nell’architettura, per esempio grazie ad essi oggi si possono studiare tutte le caratteristiche dell’edifico come ad esempio le parti strutturali, i materiali e come viene citato nel libro si può andare a studiare come l’edificio è soggetto allo scorrere del tempo e alle condizioni metereologiche. Questo aspetto diventa molto importante nell’ambio della progettazione perché in questo modo si possono ridurre gli errori della progettazione soprattutto quando si parala di tempi e costi. Grazie a questa nuova strumentazione si possono andare a realizzare edifici sempre più sostenibili a impatto 0. Il metodo progettuale di Gehry è molto interessante in quanto utilizza sia una strumentazione tradizionale sia una strumentazione innovativa, per me è proprio questo  che rende un progetto funzionante.

Villaggio olimpico, Barcellona, 1989-1992, plastico e modello del sito 

Nel libro viene spiegato il rapporto che Gehry ha con il disegno. L’autore spiega come il primo step progettuale sia proprio il disegno attraverso cui inizia tutto il progetto. Gehry collabora con molti artisti per questo il ruolo del disegno acquisisce un enorme valore. L’architetto pone attenzione dal passaggio dal disegno al modello plastico, questo perché il modello fisico risulta essere meno astratto del disegno, soltanto con questo modello è possibile avere un feedback dell’edifico reale che sarà costruito. Quando il disegno distrae e non viene percepito chiaramente il progetto, Gehry ricorre all’uso di modelli materiali. Una volta costruito il modello finale viene tradotto in modello digitale. Per fare questo viene utilizzato un convertitore analogico FARO. Questo strumento produce linee e curve che corrispondono ai punti del modello. Avviene quindi una corrispondenza tra il modello fisico e modello digitale.  Questa strumentazione permette di andare a studiare preventivamente le caratteristiche dell’edificio come la luce, il sole e il vento si comportano con ‘edificio oppure permette di calcolare elementi strutturali complessi oppure impianti elettrici, meccanici e idraulici dell’edificio. Altra caratteristica importante secondo Gehry è il rapporto tra il committente e il progettista, solo ascoltando il committente si possono avere buone idee. Il tema della collaborazione diventa importante nella progettazione di Gehry.

 

La prima opera di Gehry in cui viene utilizzata una nuova strumentazione è Il Villaggio Olimpico di Barcellona in cui viene utilizzata una workstation CATIA e grazie all’utilizzo di questo nuovo macchinario viene progettato dal rivestimento alla struttura. La vera transizione tra la procedura tradizionale del disegno bidimensionale all’utilizzo di modelli avviene con la realizzazione del Guggenheim di Bilbao in cui vengono utilizzati tradizionale per un primo sviluppo e successivamente viene utilizzato un modello digitale prodotto con CATIA. Gli strumenti digitali diventano gli elementi cardine dell’architettura di Gehry, caratterizzata da movimento e vibrazioni. Le architetture di Gehry somigliano sempre di più ai suoi schizzi preliminari.  

Villaggio olimpico, Barcellona, 1989-1992, modello CATIA 

L’utilizzo di una nuova strumentazione tecnologica ha permesso una grande evoluzione nell’architettura, per esempio grazie ad essi oggi si possono studiare tutte le caratteristiche dell’edifico come ad esempio le parti strutturali, i materiali e come viene citato nel libro si può andare a studiare come l’edificio è soggetto allo scorrere del tempo e alle condizioni metereologiche. Questo aspetto diventa molto importante nell’ambio della progettazione perché in questo modo si possono ridurre gli errori della progettazione soprattutto quando si parala di tempi e costi. Grazie a questa nuova strumentazione si possono andare a realizzare edifici sempre più sostenibili a impatto 0. Il metodo progettuale di Gehry è molto interessante in quanto utilizza sia una strumentazione tradizionale sia una strumentazione innovativa, per me è proprio questo  che rende un progetto funzionante.


Sviluppo in CATIA della struttura e del rivestimento del progetto dell'EMP 

L'interattività tra individuo e archiettura

"L'interattività è il reagente chimico, il catalizzatore, di tutte queste componenti. L'interattività ha allo stesso tempo una componente etica e politica, ha una componente tecnica e tecnologica, ha infine una fondamentale componente estetica perché richiede una rivoluzione del sentire che spinge una nuova coscienza della contemporaneità" L'interattività al centro della ricerca architettonica d'avanguardia_Antonino Saggio 


Il testo affronta il ruolo centrale dell'interattività nella ricerca architettonica contemporanea. Si sofferma su vari punti di vista. 

Per esempio l'autore sottolinea la trasformazione dell'insegnamento architettonico: si passa da un approccio basato sull'oggettività a uno incentrato sull'interattività e sulla narrazione di come l'individuo utilizza l'architettura. L'interattività può essere considerato il catalizzatore di questa nuova architettura. L'interattività viene esaminata su vari punti di vista: per esempio viene esaminata dal punto di vista dell'ipertesto. Viene evidenziato come l'architettura contemporanea utilizza sempre più metafore e l'ipertesto rappresenta un elemento a cui non si può rinunciare. L'interattività incorpora la caratteristica fondamentale dei sistemi informativi, ovvero la possibilità di creare modelli interconnessi e mutabili. Viene analizzato anche il tema del "tempo" e come la sfida attuale è quella di cercare nuovi concetti spaziali basati sul cambiamento rapido di sistemi di riferimento. 

Ricapitolando, l'interattività è considerata l'elemento catalizzatore della ricerca architettonica contemporanea che si basa sulla comunicazione e creazione di metafore, che pone al centro l'individuo, si basa su logiche informatiche per la creazione di modelli. L'interattività è la chiave per affrontare nuove sfide etiche, politiche, tecniche e tecnologiche ed estetiche. 

Il testo affronta e offre una vistione molto intrigante sull'interattività nell'architettura. Offre numerosi spunti di riflessione su come l'architettura sta cambiando nella Terza Ondata. Mi sembra molto interessante il tema della centralità dell'individuo che viene posto al centro della ricerca architettonica contemporanea. 

Link articolo: http://architettura.it/coffeebreak/20050717/index.htm 

Nuova soggettività: L'architettura tra informazione e informazione

"Nuova Soggettività. Non più Existenz minimum ma un'esistenza che si espande e che si arricchisce per rendere gli individui sempre più persone vive e libere e non più numeri di un annuario statistico"


Mi sembra molto interessante partire da questa citazione. Con questa frase l'autore evidenzia la necessità di un'architettura che vada oltre la soddisfazione dei bisogni oggettivi, ma che risponde ai desideri individuali. Con questa frase si percepisce come l'architettura della terza ondata mette al centro l'individuo e i propri desideri. Importante concetto di evoluzione nell'approccio all'architettura, spostandosi dalla concezione di esistenza minima a una prospettiva più ampia e arricchente. L'idea di una "Nuova Soggettività" suggerisce un cambio di focus, mirando a rendere gli individui non solo soddisfatti nei loro bisogni fondamentali, ma anche più vivi e liberi nelle loro aspirazioni personali. 

 Il testo discute l'evoluzione dell'architettura alla luce della Rivoluzione Informatica, evidenziando la transizione dalla razionalità modernista alla riscoperta della narrativa e della comunicazione simbolica. L'autore sottolinea l'importanza della comunicazione nell'architettura contemporanea, citando esempi come il Museo Guggenheim di Bilbao. Si concentra sull'interattività come il prossimo passo evolutivo, considerando tre livelli: fisico, virtuale e nel processo di progettazione. L'obiettivo è rendere l'informazione l'essenza dell'architettura, con una "Nuova Soggettività" come risultato, affrontando la soggettività dei desideri. In sintesi, il testo esplora come l'architettura si stia trasformando attraverso la comunicazione, l'interattività e una prospettiva orientata verso la soddisfazione dei desideri individuali. 

Link articolo: http://architettura.it/coffeebreak/20040718/index.htm 


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